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Prevenire il furto della moto: noi possiamo aiutarvi

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I centauri lo sanno bene: a volte capita e allora che cosa bisogna fare per prevenire il furto della moto?

C’è chi instaura con la propria moto un legame affettivo. Pertanto non c’è solo il danno materiale, come la perdita di denaro.

LA POLIZIA  DI STATO E I FURTI DI MOTOCICLI

Secondo i dati della Polizia di Stato nel 2018 in Italia hanno rubato circa 40.000 moto.

La situazione a Roma

Leggiamo che cosa ha detto il Dottor Massimo Improta, Dirigente U.P.G.S.P. della Questura di Roma. “Il territorio di Roma si estende su 1300 chilometri quadrati, dodici volte Parigi. Roma è grande come Milano, Torino, Bari, Palermo, Catania, Napoli, Firenze e Genova messe insieme. Quindi i suoi dati non sono confrontabili con altre realtà italiane proprio per l’ampiezza del suo territorio. In generale noi non vediamo furti all’interno dei box auto o nei parcheggi scambiatori, ma soprattutto furti di ciclomotori parcheggiati su strada, camuffando il crimine con una rimozione attraverso carro attrezzi o furgone, magari con la scritta soccorso moto H24. Una modalità che non desta alcun allarme sociale e che viene dissimulata sotto una falsa normale attività di contrasto al parcheggio selvaggio, tanto che spesso le nostre volanti devono controllare anche chi lecitamente svolge questa attività perché dobbiamo sincerarci che invece non sia in corso un crimine”

Stando alle sue parole, nel dicembre del 2019 ci sono stati 35 furti, soprattutto di 250 e di 400 cc. Molte volte i mezzi rubati di queste cilindrate vengono utilizzati per commettere furti e rapine.

Come avvengono i furti a Roma

Ridiamogli la parola.

“Ci sono organizzazioni criminali dedite al furto delle moto, talvolta coperte da un’attività lecita come la rottamazione o l’autofficina, anche se è più comune per le automobili. Il criminale che ruba i ciclomotori è generalmente un soggetto che vive di espedienti, una bassa criminalità non strutturata e occasionale, ma, ripeto, Roma è molto grande e vi è un’ampia variabilità delle circostanze criminali per le quali abbiamo in corso attività investigative per contrastare il riciclaggio dei ciclomotori e attività di controllo sul territorio per contrastare il fenomeno su strada.

Bisogna immediatamente denunciare il furto alle autorità di polizia perché nel 90% dei casi il ciclomotore o la moto può provocare danni a persone o a cose o, peggio, può essere usato per la commissione di illeciti come la rapina o attività ancora più gravi e se non si denuncia subito si corre il rischio di finire in un gorgo giudiziario dove poi è difficile dimostrare la propria estraneità ai reati”.

Il fatto che possa essere usata per commettere atti criminali è un altro motivo per prevenire il furto della propria moto.

La situazione a Milano

Adesso vediamo come vanno le cose nella Città Metropolitana di Milano. Il Dottor Salvatore Anania dirigente dell’U.P.G.S.P nella Questura di Milano ha detto:

“Il dato statistico è che a Milano c’è un calo sia sul comune che sulla provincia. Per quanto riguarda i ciclomotori, in ambito provinciale nel 2018 i furti erano 815. Nel 2019 sono stati 637 con una diminuzione del 21%. Stesso trend per le motociclette: da 3040 a 2413, per una flessione del 20%. In generale il dato provinciale è in calo del 28,8%. Per quanto riguarda il Comune, ancora meglio: 618 ciclomotori rubati nel 2018 contro i 449 del 2019. Meno 27%, che diventa meno 25% per le motociclette”.

Il Dottor Salvatore Anania individua i motivi di questa diminuzione di furti. “Sono molteplici: potremmo evidenziare la prevenzione e il controllo da parte della Polizia di Stato, ma il dato è legato anche al livello tecnologico di dispositivi di sicurezza sulle moto e ad una maggiore consapevolezza e attenzione da parte del motociclista/scooterista che assume degli accorgimenti che prima magari non assumeva: per esempio una catena che vincoli una parte della moto che non sia la ruota ad un palo, unita anche ad un bloccadisco. Sono tutti accorgimenti che allungano i tempi necessari per portare a termine il furto e sono utili a far cambiare idea o target al ladro”.

Verso Est

Grazie a lui veniamo a sapere che “A Milano il furto è strumentale sia ad alimentare il mercato dei pezzi di ricambio ma anche, dato anche che da qui è piuttosto facile raggiungere velocemente l’Est Europa, al commercio delle moto rubate che vengono trasferite all’estero smontate o intere alimentando un mercato che non è più nemmeno nazionale. Superato il confine con la Slovenia ne perdiamo le tracce e non abbiamo che dati parziali, quindi non posso dire con esattezza dove vadano a finire le moto rubate”.

L’evoluzione del crimine

I motocicli non sono facili né da rubare, né da piazzare quindi hanno bisogno di un’organizzazione. Quando rubi cilindrate più alte iniziano ad essere necessarie conoscenze più approfondite. Lo spadino di una volta, con l’avvento delle centraline di oggi, non è più sufficiente. Ci vogliono soggetti che possiedono capacità specifiche riferite anche al singolo motociclo. Invece, il ladruncolo che ruba lo scooter 125/250 lo fa perché sa che può venderne i pezzi, ci troviamo in questo caso in presenza di delinquenza spicciola”, ha detto ancora il Dottor Anania.

I suggerimenti della PS per prevenire i furti di moto

Infine i suoi consigli.

“Rendere difficile e aumentare i tempi per la sottrazione del mezzo. Parcheggiare in luoghi né particolarmente affollati né isolati, in entrambi i casi il ladro non avrebbe problemi a passare inosservato, ma il cittadino giustamente non ragiona come un delinquente e spesso, per esempio, lascia la moto non vincolata al terreno o commette altre disattenzioni. Personalmente mi è capitato più una volta di trovare moto alle quali il proprietario aveva lasciato le chiavi o inserite nel blocchetto o nel bauletto”.

Fonte

IL NOSTRO CONTRIBUTO PER PREVENIRE IL FURTO DI MOTO

Anche noi possiamo aiutarvi a prevenire il furto della vostra moto . Non vendiamo solo casseforti e altri strumenti per la sicurezza domestica, ma anche antifurto per bici e per moto.

Per saperne di più, contattateci o veniteci a trovare.

 

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Massimiliano Priore

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