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L’INVENZIONE DELLE CASSEFORTI: LA STORIA

Invenzione delle casseforti

A quando risale l’invenzione delle casseforti? Qual è la storia di questo oggetto così prezioso per custodire le cose preziose?

DIGRESSIONE SULLE INVENZIONI

Di solito, quando pensiamo alle grandi invenzioni, non consideriamo gli oggetti di uso quotidiano. Eppure, sono fondamentali per la qualità della nostra vita.

La nascita del tappo delle bottiglie non è meno importante di quella del cannocchiale o del volo sulla Luna.

Solo che alcune invenzioni hanno un papà (e/o una mamma) con nome e cognome. Ad esempio, i post-it sono inventati da Spencer Silver, abile a sfruttare un errore. Un caso di serendipità.

Per altre, invece, si può parlare di parallelismi. Sovietici e americani lavoravano per conquistare lo spazio, tutti e due hanno progettato e costruito astronavi, ma hanno agito in modo assolutamente indipendente. Per forza: erano nemici.

Continuando, troviamo elementi simili in civiltà che non sono mai venute a contatto tra loro. Jung lo spiega con l’inconscio collettivo. Ma può anche darsi che necessità uguali generino risposte uguali. Ad esempio, anche le civiltà precolombiane utilizzavano i coltelli.

Non sappiamo però se Maya, Atzechi e Incas conoscessero le casseforti e quindi in questa storia dell’invenzione delle casseforti non li menziono. Fine della digressione.

L’INVENZIONE DELLE CASSEFORTI NELL’ANTICHITÀ

L’invenzione delle casseforti avvenne ai tempi degli Egizi, che per proteggere i tesori dei faraoni li nascondevano nascosti in stanze piene trabocchetti.

I Greci, che, come si sa, avevano contatti con l’Egitto, li mettevano in stanze porte di bronzo massicce.

I Romani usavano forzieri di legno e di metallo.

Con il tempo, si sono modificate e c’è stato anche una fase in cui le erano contenitori di legno potenziati con piastre di metallo. Questi erano fissati con chiodi. Li realizzavano artigiani come fabbri e falegnami.
Nel corso degli anni si sono sviluppati strumenti sempre più raffinati e complessi per la protezione degli averi.

L’INVENZIONE DELLE CASSEFORTI MODERNE NELL ‘OTTOCENTO

La svolta per quanto concerne la storia dell’invenzione delle casseforti è avvenuta agli inizi del XIX secolo, quando crebbe il bisogno di strumenti per la protezione del denaro.

La Rivoluzione Industriale aumentò questa richiesta anche perché iniziò a circolare più denaro liquido. Ci si rese conto che serviva qualcosa di nuovo. Ecco allora che inizia l’invenzione delle casseforti come le conosciamo noi.

Le marche più note erano la Coffre (Francia), la  Caja De Caudales (Spagna), la Geld-Schrank (area tedesca) e la Safe (UK).

Verso gli Anni Sessanta di quel secolo negli Stati Uniti iniziarono una circolare le prime casseforti a combinazione. L’invenzione di questo tipo fu possibile anche grazie ai meccanismi di chiusura, che in Europa erano conosciuti già da tempo.

In più, le casseforti dovevano resistere al taglio e alla perforazione, ma dovevano anche essere abbastanza flessibili.

Questo è stato possibile grazie anche alla sostituzione del legno con il metallo e alla nascita di nuove tecniche metallurgiche.

Dapprima si utilizzò il ferro e poi l’acciaio.

L’acciaio però era difficile e costoso da produrre.

Fino al 1860 si utilizzò la tecnica del puddellaggio.

Il ruolo della produzione dell’acciaio

Nel 1855 Herry Bessmer , un ingegnere inglese di Sheffield, introdusse il convertitore Bessmer. Il che rese possibile la produzione industriale di acciaio a costi contenuti.

Il problema era che occorreva agitare e scaldare continuamente il metallo al fine di evitarne il raffreddamento affinché la massa rimanesse fluida e fusa.

Nonostante queste difficoltà, fu un cambiamento epocale che permise di abbandonare le tecniche di produzione dell’acciaio usate fino a quel momento, troppo lente e troppo costose.

L’acciaio diventò il materiale più utilizzato per la produzione industriale di oggetti su larga scala. Soprattutto, ci si accorse che se veniva mescolato al manganese o ad altri metalli simili al manganese la sua resistenza alla perforazione aumentava. Si iniziarono a produrre varie tipologie di acciaio, tutte adatte alla fabbricazione delle casseforti

Nel 1860 Mister  Chatwood, un produttore di casseforti (anche lui inglese come Bessmer) cominciò a impiegare una tecnica che prevedeva la lavorazione di due fogli di acciaio dentro cui veniva fuso del metallo. In questo modo si ottenevano delle lastre molto difficili da perforare.

Questa tecnica dava risultati migliore rispetto a quella che prevedeva solo la produzione di un numero consistente di lamiere d’acciaio.

Ai tempi, le lastre di acciaio con molto carbonio avvolgevano uno strato di acciaio meno duro per avere delle pareti resistenti al taglio e alla fiamma ossidrica.

Le lastre di rame tra le piastre di acciaio servono a disperdere il calore e a impedire che la barriera di acciaio raggiungesse il punto di fusione.

Il ruolo degli scassinatori

Questo avvenne anche “grazie” agli scassinatori di casseforti che già nella metà del XIX secolo si servivano di esplosivi per il loro “lavoro”.

Nel 1857 John Chubb brevettò un sistema anti-trapano.

Con il tempo furono migliorati i sistemi di unione delle piastre e le pareti divennero sempre più resistenti. Poi vennero creati i monoblocchi.

L’industria

Nel XIX secolo vennero fondate delle industrie di casseforti e alcune di loro ci sono ancora oggi.

L’invenzione delle casseforti con la serratura a combinazione negli  Stati Uniti  avvenne comunque prima della Guerra di Secessione.

L’INVENZIONE DELLE CASSEFORTI NEL XX SECOLO

Nel secolo scorso una cassaforte per essere considerata efficace doveva avere le serrature inattaccabili e le pareti coibentate, non doveva rischiare la combustione e doveva essere totalmente resistente al cannello ossidrico e a quello ossiacetilenico e all’arco elettrico.

Come spesso succede, il settore militare diede un contributo molto importante: per fare le casseforti vennero impiegate le stesse leghe usate per la produzione delle corazzature perché così la resistenza aumentava.

Nel 1930 un’azienda mise nelle serrature i meccanismi a trappola. In questo modo, aumentò la resistenza agli esplosivi e al cannello ossiacetilenico. Possiamo dire in quel momento iniziò un modo nuovo di fare le casseforti.

In Italia fino alla Seconda Guerra Mondiale c’erano molte case produttrici di casseforti.

Un altro momento molto importante è costituito dagli Anni ’70, quando iniziarono a circolare le prime casseforti economiche. Quindi, le casseforti non furono non più qualcosa fatto solo per i ricchi.

NEL XXI SECOLO

Noi vendiamo casseforti di aziende che hanno fatto la storia di questo prodotto, anche se non esistevano al momento dell’invenzione delle casseforti. Contattateci per saperne di più.

Fonti

http://www.cassaforte.it/Storia.htm#:~:text=Le%20origini%20della%20cassaforte%2C%20sono,stanze%20dei%20tesori%20a%20trabocchetti.

https://guerrierisicurezza.it/blogs/rubrica-settimanale/la-storia-delle-casseforti

https://guerrierisicurezza.it/blogs/rubrica-settimanale/la-storia-delle-casseforti-parte-seconda

Massimiliano Priore

Massimiliano Priore

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